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Il Facility Service Management è nettamente in crescita

Il successo delle aziende di Facility Service Management è strettamente legato a due fattori: il benessere della manodopera diretta impiegata nell’erogazione dei servizi, e un’attenta analisi dei costi.
Una crescente attenzione verso la cura della persona e dell’ambiente di lavoro sta emergendo tra le aziende che si occupano di facility service management. La tutela dei propri dipendenti impiegati come manodopera diretta sui vari appalti è vista come un’opportunità di crescita per le imprese di servizi: un nuovo fronte del vantaggio competitivo.

Analizziamo dunque l’evoluzione di questa nuova tendenza, che si sta velocemente diffondendo tra gli operatori del facility service management.

Abbandonata ormai la valutazione sociale che definiva il terziario come un settore improduttivo, è oggi comune considerare i servizi come elemento trainante dell’economia. Negli ultimi anni, infatti, la forte espansione delle attività terziarie, quella che anni addietro veniva definita la new economy, ha determinato, da una parte, integrazioni nei processi produttivi delle singole imprese, dall’altra, ha dato luogo a cambiamenti nell’organizzazione territoriale della produzione.

Ogni volta che un’azienda impegna risorse interne per attività che altri potrebbero svolgere con maggior efficienza e qualità (quindi tutte quelle attività che possono essere esternalizzate ad aziende che si occupano di Facility service management), essa riduce il suo valore strategico e sacrifica potenziale vantaggio competitivo. Per evitare tale criticità è diffuso ricorrere a imprese esterne in grado di svolgere le attività richieste (come ad esempio per un lavoro di pulizie) con notevoli capacità, e soprattutto con un approccio molto professionale, derivante da un’attenta analisi dei costi iniziale.

Costi fissi e i costi variabili della manodopera diretta

I più rilevanti cambiamenti del mercato del lavoro transitano ormai attraverso il reengineering dei modelli di organizzazione del lavoro.

I processi produttivi, anche smaterializzati, vengono gestiti dalle aziende che, a seguito di una attenta analisi dei costi e, in funzione della migliore allocazione possibile delle risorse disponibili, fanno ricorso a strumenti come esternalizzazioni, trasferimenti aziendali, joint venture, lease-back, appalti e altri istituti simili. Il Facility service management si propone di supportare le aziende produttive, fornendo servizi e manodopera diretta per l’esecuzione di quelle attività non facenti parte del core business aziendale. In genere, il lavoro di pulizie di magazzini, impianti e uffici è la tipologia di servizio tra le più comunemente esternalizzate.

Manodopera diretta

Si tratta di fenomeni che riguardano, in primo luogo, l’applicazione di istituti civilistici, ma che finiscono inevitabilmente per avere un rilievo immediato anche sulle condizioni di lavoro della manodopera diretta e sulle sorti dell’occupazione di questa tipologia di dipendenti, tanto da far sorgere l’esigenza di una contestuale regolamentazione degli effetti in ambito giuslavoristico (si pensi alla rilevanza che in materia di appalto ha assunto l’art. 29 del decreto legislativo n. 276/2003). Conferma di tale assunto è l’attenzione con cui le OO.SS presidiano la cessione delle attività ad aziende di Facility service management: a seguito dell’annuncio da parte dell’impresa interessata in riferimento alla volontà di voler procedere a operazioni di outsourcing, la successiva fase di realizzazione costituisce oggetto di prolungate fasi di trattative e complessi tavoli di consultazione sindacale, dai quali scaturiscono accordi aziendali e territoriali, che hanno lo scopo di salvaguardare la posizione lavorativa della manodopera diretta.

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